La prima notizia relativa ai
campionati olimpici risale ai Giochi
organizzati in Grecia nel 776 a.C.
Dal nome del santuario di Olimpia
nell'Elide furono così chiamati
dai Greci i giochi che si svolgono ogni 4
anni in occasione delle feste
olimpiche. Dall'inizio del I millennio a.C.
ogni quattro anni venivano
organizzati in onore di Zeus i "cinque giorni di
Olimpia" comprendenti 21
specialità , cinque delle quali riservate agli
juniores. Comprendevano il lancio
del disco (unica prova rimasta identica
anche nei Giochi moderni) e del
giavellotto, quattro prove di corsa, salto
in lungo, lotta e pugilato, corse
con bighe e quadrighe, pentathlon (corsa,
disco, giavellotto, lungo e
lotta), ma anche gare agonistiche fra
trombettieri ed araldi. Le
Olimpiadi greche vennero poi soppresse nel 393
d.C.. Le Olimpiadi moderne,
concepite da De Coubertin alla fine dell'800,
introdussero il pentathlon moderno
e ripresero la maratona, numerose
discipline sono state introdotte
nel corso di questo secolo a volte
riavvicinandosi a tradizione
vecchie di almeno trenta secoli, come il
wrestling che ricorda da vicino il
greco "pancrazio", un misto di lotta e
pugilato. "La cosa più importante
nei Giochi Olimpici non è vincere ma
partecipare, come nella vita la
cosa più importante non è il trionfo, ma la
lotta. L'essenziale non è la
conquista, ma l'aver lottato bene". Con queste
parole il barone Pierre de
Coubertin, il fondatore delle moderne Olimpiadi
definiva oltre cento anni fa lo
spirito della partecipazione olimpica. I
Giochi dovevano essere un grande
raduno di atleti non professionisti che si
sfidavano fra loro per amore dello
sport. Ed è con una sorta di passaggio
dal passato al presente che si
identifica la serie filatelica commemorativa
delle olimpiadi di atene, il
passato passa il testimone al presente, sullo
sfondo l'antica Grecia.