Tra la fine dell’ 800 e la
metà del ‘900 San Marino è stata terra di grandi esodi migratori. Per
riscattarsi dalla miseria e cercare fortuna migliaia di sammarinesi
hanno affrontato la dura esperienza dell’ emigrazione, in Italia o più
spesso verso paesi lontani. Una diaspora che, malgrado i forti rientri
negli anni ’60, ha portato più di 12.000 sammarinesi a vivere ancora
oggi lontani dal Titano; ne sono testimonianza le molte comunità di
cittadini sammarinesi sparse per il mondo, da Detroit (1231 iscritti) a
Roma (665), da Parigi (586) a Pergamino, Argentina (413), dal Belgio
(59) fino alla Patagonia (91).
Risultato del lusinghiero successo di una grande mostra. Così lontano,
così vicini - l’ emigrazione sammarinese tra storia e memoria,
inaugurata il 10 maggio 1996, il Museo dell’ Emigrante recupera la
memoria di chi è stato protagonista di questa esperienza, e attraverso
migliaia di immagini, documenti, oggetti d’ ogni giorno racconta
l’epopea di un piccolo grande popolo che, con il solo bagaglio della
propria antica civiltà, ha portato nel mondo lavoro, mestiere, cultura e
senso della comunità.
I due francobolli, che intendono promuovere questa Istituzione unica nel
suo genere anche per l’ Italia, sottolineano due momenti fondamentali
dell’ emigrazione - la partenza e i risultati - attraverso immagini e
oggetti presenti nel nuovo Museo, allestito nell’ antico Monastero di
Santa Chiara, in contrada Omerelli 24. La foto di gruppo sullo sfondo
del Titano, con le valigie ma senza dimenticare la fisarmonica, e l’
immagine sulla tolda della nave, insieme a un biglietto di 3° classe per
New York e a un passaporto, ricordano il momento del distacco, fra sogni
e incertezze. La foto sul posto di lavoro o di fronte al proprio locale,
che spesso ha nomi che ricordano la patria lontana, tra carte di
soggiorno, permessi di lavoro, fogli paga nelle più diverse lingue, e
biglietti di banca, segnano il raggiungimento del traguardo e spesso l’
inizio di un ritorno che ha portato a San Marino non solo benessere ma
anche idee nuove e imprenditorialità. |