Serie - I Papi e gli Anni Santi 1300 - 2000 (II emissione) - 1999
Tipo: |
Serie Celebrativa Francobolli |
Pontificato:
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GIOVANNI PAOLO II |
Tematiche:
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Storia, Cultura |
Data: |
23/03/1999 |
Giunge alla seconda tappa il cammino storico che ripercorre la
lunga sequenza degli Anni Santi e con essi le figure dei Pontefici che
li hanno celebrati; la seconda emissione copre il periodo tra il 1550 ed
il 1725. Il Giubileo del 1550 fu preparato da Paolo III ma celebrato da
Giulio III, poiché Papa Paolo III morì il 10 Novembre 1549: eletto il 7
Febbraio 1550, Giulio III inaugurò solennemente l'Anno Santo il 24
febbraio aprendo la Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Fu questo
il Giubileo nel quale fecero pellegrinaggio il Vasari e il Michelangelo
e nel quale erano a Roma due personalità fondamentali per la Chiesa, San
Filippo Neri e Sant' Ignazio di Loyola. Papa Gregorio XIII celebrò nel
1575 il primo Anno Santo dopo la chiusura del Concilio di Trento (1563)
che riformò profondamente la Chiesa. Alla presenza di San Carlo
Borromeo, Arcivescovo di Milano, l'anziano Pontefice aprì la Porta Santa
di un Giubileo che vide l'afflusso di oltre 400.000 pellegrini e la
pregnante presenza delle Confraternite, sia religiose che laiche. Il
1600 fu l'Anno Santo di Papa Clemente VIII che, pur se in precarie
condizioni di salute, diede l'esempio compiendo per ben sessanta volte
la visita penitenziale delle Basiliche. Oltre 3 milioni furono i "romei"
(i pellegrini dell'Anno Santo), molti dei quali da Francia e Germania.
Urbano VIII celebrò il successivo Giubileo, quello del 1625. Lo
svolgimento in corso della guerra dei trent'anni (1618 - 1648) e le
pestilenze che serpeggiavano in quel periodo a Roma, resero quest'Anno
Santo non del tutto rasserenante: a causa del rischio di diffusione
della pestilenza, la Basilica di San Paolo fuori le Mura fu sostituita
da quella di Santa Maria in Trastevere. Durante questo Giubileo, il Papa
concesse i benefici anche a coloro che erano nell'impossibilità di
recarsi a Roma (carcerati, eremiti, monache di clausura, anacoreti,
ammalati). L'Anno Giubilare del 1650 fu condizionato dalle diatribe
interne alla famiglia romana Pamphili, dalla quale proveniva Papa
Innocenzo X. Tuttavia il Giubileo si svolse abbastanza tranquillamente,
anche se numerosi furono gli alterchi e gli scontri tra pellegrini
francesi e spagnoli, in guerra in quel periodo; tra gli sfarzi delle due
potenti case regnanti, giunsero a Roma così tanti pellegrini che fu
necessario ridurre il numero di visite alle quattro Basiliche. Papa
Clemente X, Anno Santo del 1675. Di fronte ad una folla il Pontefice
aprì la Porta Santa nella notte di Natale 1674. Clemente X, nonostante
l'età avanzata, si recò per ben 5 volte a piedi nelle Basiliche; il
Venerdì Santo, dopo aver lavato i piedi a 12 pellegrini, fece servire
una cena a ben 13.000 persone. Il Giubileo del 1700 si celebrò
all'inizio di un secolo che intese "illuminare" con la ragione la
cultura europea; furono tempi di rapidi cambiamenti, anni difficili per
il pontificato di Innocenzo XII, travagliato dalle controversie
teologiche ed ecclesiologiche. Nell'ambito delle celebrazioni giubilari
del 1700 avvenne per la prima volta che ad aprire la Porta Santa fosse
un Pontefice e a chiuderla fosse un altro (Clemente XI): verso la fine
del 1700, infatti, Papa Innocenzo XII morì; ad aggravare la situazione
di un già poco felice Giubileo, il 26 novembre il Tevere straripò ed
arrecò ingenti danni alla città. Infine l'Anno Santo del 1725, celebrato
da Benedetto XIII, domenicano. La semplicità tutta particolare che
Benedetto XIII volle imprimere alle cerimonie giubilari era in netto
contrasto rispetto allo sfarzo e alla magnificenza del "secolo dei
lumi", e fu tuttavia poco gradita dai romani, danneggiati nei loro
commerci e guadagni. Al termine dell'Anno Santo, i pellegrini che
lasciarono Roma avevano potuto ammirare la splendida scalinata di Piazza
di Spagna, inagurata durante le celebrazioni di questo Giubileo.
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