Un’isola all’estremo nord, immersa in gelidi interminabili inverni e rischiarata da estati brevi ma che non vedono il tramonto del sole: in questa terra nell’Anno Mille fece breccia tra le popolazioni la Parola del Signore. Si celebra infatti il Millennio della presenza e dell’accettazione della fede cristiana in quest’isola lontana dell’Oceano Atlantico.

Immaginiamo missionari coraggiosi, animati da una fede profonda e fervida, in nome della quale si affrontavano viaggi, difficoltà e diffidenze che oggi, nell’era del villaggio globale, appaiono incredibili: eppure, è anche questa la Storia della Chiesa e della Parola del Signore: ricordiamo con ammirazione tutti coloro che si sono sacrificati per diffondere il Verbo tra le genti, anche le più lontane.

Il telo per altare del XV secolo, un tempo appartenente alla Cattedrale di Holar ed oggi conservata al Museo Nazionale d’Islanda di Reykjavik, raffigura i Vescovi autoctoni islandesi Guomundur il Buono di Holar, San Porlakur di Skalholt e San Jon di Holar.

L’emissione congiunta tra l’Islanda e la Città del Vaticano vuole ricordare il legame antico di dieci secoli che lega l’Islanda alla comune fede in Cristo; e così come sono importanti, per la Chiesa ed il Santo Padre, i Paesi di consolidata tradizione e cultura cristiana, altrettanto importanti sono, con le diversità culturali e storiche, i Paesi come l’Islanda, nei quali la popolazione di religione cattolica è forse minoranza, ma proprio per questo l’attenzione e l’affetto degli altri fedeli nei loro confronti sono grandi e profondi.