Nel fitto calendario di impegni del Grande Giubileo del 2000 la Chiesa non dimentica d’iscrivere alcuni tra i suoi figli e figlie nell’albo dei Santi e dei Beati: tra i prescelti, il prossimo 3 settembre figura Papa Giovanni XXIII, che così viene ricordato da Sua Santità Giovanni Paolo II: "Papa della bontà, Papa del Concilio, dell’ecumenismo, delle missioni, della Chiesa che vuole abbracciare tutta la famiglia umana, la cui voce scosse il mondo: per la sua semplicità ed immediatezza, per il coraggio e la forza. Per mezzo di questa voce si è nettamente udita la parola di Cristo".

Il 28 ottobre 1958 la fumata bianca proveniente dal Conclave della Cappella Sistina annuncia al mondo l’elezione di Angelo Giuseppe Roncalli alla successione di Pietro; assumerà il nome di Giovanni XXIII.

Il Pontificato di Giovanni XXIII si svilupperà in u un periodo storico di grandi speranze e di forte contrapposizione tra i due blocchi politici, quello occidentale e quello comunista. In questo clima, alla fine del 1962 Giovanni XXIII inaugura il Concilio Vaticano II, un momento tra i più alti e significativi della storia della Chiesa Cattolica.

Il 10 aprile 1963, viene resa pubblica la sua Enciclica "Pacem in Terris" che, dopo "Mater et Magistra", costituisce il secondo grande testo per precisare le posizione della Chiesa sui problemi del nostro tempo: questa Enciclica viene scritta in soli tre mesi, sull’onda emotiva della gravissima crisi politica tra Stati Uniti da un lato e Cuba ed Unione Sovietica dall’altro, con concrete possibilità di scoppio di un conflitto mondiale atomico.

Negli occhi di Giovanni XXIII si leggeva innocenza e misericordia; appariva come la bontà fatta persona: si sente ancora l’eco delle parole che il Papa Buono, amato da tutti e soprattutto dai bambini, rivolse alla folla che gremiva Piazza San Pietro una tiepida sera primaverile, la sera dell’apertura del Concilio: "Tornando a casa, fate una carezza ai vostri bambini".